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Commenti al testo di Amina Narimi
Nella stanza dove arrivano i rumori
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Leonora Lusin
- 27/05/2013 00:26:00
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LETTA E RILETTA, ATTONITA NON RIESCO A PROFERIRE UN COMMENTO,
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amina.narimi
- 22/05/2013 11:48:00
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Sono quelle stelle gli occhi, fuochi e torno torno la mente gira nel suo amore siderale Nel punto piu vicino va cosi veloce che si fa danza e canto la gravitá lanomalia Vera sullorbita del tempo nel mio Giorno minclino a sera fino ad accecare di muscoli la notte mio solstizio quotidiano,altre, giacendo sullo stesso piano, piango sopra il mio mantello fluido il vento solare del satellite mi asciuga Ma ci sono luoghi e fianchi piccoli rifugi scavati attorno dove quel Vento non può entrare, lì si nasconde il vento stellare e quelle Navette che si muovono come minuscoli Pastori dalluno alla altro corpo, i miei satelliti frammenti di pelle distrutti da un impatto e qualche iperione tra le dita a fare rotta tra le tempie e il cuore
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ferdigiordano
- 22/05/2013 09:55:00
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il congegno tra le tempie è un pianeta. questo rende tutto il resto satellite. occorre che tu mi spieghi come le navette parole attraversano il tuo spazio dalluno allaltro corpo. rotte misteriche per me.
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amina.narimi
- 21/05/2013 21:57:00
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Grazie Loredana tu che davvero conosci quella stanza dei suoni
grazie Cristina, quella stanza è come la conca dei suoni, ci puoi ri-sentire dentro le voci dei tuoi cari
Grazie Anna, generosa amica
Ferdinando mi abbracci sempre con parole Grandi così essenziali nei miei giorni..
Grazie Carla
E grazie Franca per la generosità della lettura, per il tuo tempo dedicato,sei davvero dentro alla conca dei suoni che nelle sere di euritmia lasciano sentire il bene
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Loredana Savelli
- 20/05/2013 22:27:00
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La stanza più intima che ci sia, quella dove nasce lispirazione poetica.
(Foto bella e invidiabile : ))
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Cristina Bizzarri
- 20/05/2013 14:14:00
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In questa ancora di più che in altre tue poesie vivo il farsi del silenzio nella "tua stanza". E si tocca altro. E non sei più preda della gravità lì dove lo strappo si ricuce, dove, come dice magistralmente Franca, la memoria è spostamento in alta dimensione.
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anna
- 19/05/2013 23:19:00
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Ciao Amina, anche questa volta sei riuscita a commuovermi. Un abbraccio
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Ferdinando Battaglia
- 19/05/2013 19:46:00
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Non cè verso tuo che non mi scalzi: pellegrino giungo alla parola che percossa vibra un suono, soglia che si apre sul Mistero sfumando ogni confine. Lì non vedo più il mio morire, per eccesso di Vita.
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Carla de Falco
- 19/05/2013 18:41:00
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Enigma e sospensione. Bella.
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Franca Alaimo
- 19/05/2013 16:21:00
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Una poesia profondamente proustiana in cui il presente, per una suggestiva alchimia di suoni ed immagini, riporta con misterioso stupore, come mai fossero passati anni ed altri suoni ed altre immagini, ad uninfanzia altrove vissuta e ad una sera lontanissima con le sue conche di silenzio e una ad una figura che mai è nominata e che tuttavia aleggia come una presenza diffusa fra le due dimensioni temporali. Una bellissima poesia, originale anche per la sua struttura.
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